Le città sono lo specchio del nostro vivere.
Le quattro ruote si sono impadronite di tutti gli spazi a disposizione e le due ruote, si muovono guardinghe e preoccupate.
I bar, locali di aggregazione, pieni all’ inverosimile, perchè l’aggregazione è importante, peccato che trovi interesse e concentrazione soprattutto in questi ambienti, dove tutto gira attorno agli effluvi alcolici. Non che sia un male però sembra che non si possa fare senza.
Il vociare poi è altissimo, come se ognuno dovesse farsi sentire più di un altro. Ma è vera aggregazione o è una necessità di apparire?
Chissà di cosa si parla e cosa si capisce in questo vociare confuso. Tutto è talmente sommerso da stress e frenesia.
Poi, ti ritrovi, agli incontri, dove con i ragionamenti e i pensieri si va in profondità, e non c’è un vociare che sommerge, anzi ci sono echi di rimbombo di ambienti sempre più vuoti.
Ti trovi a parlare in una stanza dove la tua voce fa da eco e gli spazi vuoti non si contano. E questo nonostante l’impegno di chi organizza questi incontri e che come noi ci tiene tantissimo. Naturalmente, è sempre molto importante ricordare che vale il detto “pochi ma buoni”. Non c’è ansia di performance.
Il fuoco si sviluppa sempre da una scintilla e i fiumi nascono la, in alta montagna, dove all’inizio sono solo piccoli rivoli. E goccia dopo goccia si trasformano in mari.
Anche a Verona, la caotica, abbiamo portato il nostro “verbo” e i visi stupiti e attenti dei pochi presenti, fanno ben sperare che il seme piantato darà buoni frutti.
Never give up!